venerdì 20 novembre 2009

nell'ora di fisica non stavo mai attenta

l’improvvisa caduta di oggetti all’interno di una casa è uno degli avvenimenti più affascinanti del cosmo. oggetti che fino a quel momento sembravano avere un equilibrio. e misteriosamente l’equilibrio finisce in un momento impossibile da prevedere, per delle ragioni invisibili. dei comuni mortali egocentrici mai potranno capire quale fenomeno esterno ha portato alla distruzione di un ecosistema che durava da giorni, settimane, anni luce.
e scorgi nei contenitori di shampoo con l’anima di petrolio degli atteggiamenti che ti portano a chiederti da quanto tempo stessero complottando a tua insaputa.
creature ingrate, vogliono forse fuggire, o morire.
su quella mensola è poggiato il perché delle estinzioni dei dinosauri, delle glaciazioni e dei disgeli emotivi, dei nuclei delle stelle che collassano e degli elettrocardiogrammi che diventano rette per le quali passa uno ed un solo piano, e della nostra eterna impreparazione.
quando verso l’alba, mentre tutti dormono, la torre delle lattine vuote progettata per arrivare a toccare il cielo intonacato male con le macchie di muffa e con i fili e le lampadine nudi, monumento incompiuto ai caduti di una serata combattuta inutilmente, tipo menhir per testimoniare contro il cielo e la terra la nostra esistenza, rovina al suolo, e le lattine rotolano giù per le scale -perché in cucina ci sono le scale-, se qualcuno si sveglia e si accorge dell’evento vive la rivelazione mistica della sua condanna a convivere con l’impossibilità di capire. ciò turba l’umano al punto da non poter rimuovere le testimonianze dell’evento, incarnate nelle lattine delle peggiori birre che intanto si sono fermate in un punto dei gradini e dello spazio e del tempo che contiene tutta la poesia, la filosofia, la religione e il sapere della storia dell’umanità. ora diverranno sindoni, reliquie verso le quali muoveranno pellegrinaggi e che verranno portate in processione.
e a volte quando succede questo, può anche succedere che ogni gesto fatto da quel momento in poi sembri diverso, come se la vita fosse stata riaccordata.
ma la vita si scorda in fretta.

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